La metatarsalgia è una condizione dolorosa dell’ avampiede causata da un alterato appoggio delle teste dei metatarsi al suolo, questo fa si che si determini una scorretta distribuzione di carico con la conseguente formazione di callosità sulla pianta del piede.

Questa condizione dolorosa può verificarsi per svariate ragioni: sia quando siamo di fronte per esempio ad un piede piatto,ad un piede cavo o di fronte ad una insufficienza del primo raggio, sia per sollecitazioni continue e innaturali come nel classico caso di un utilizzo prolungato di scarpe con tacco alto e punta stretta.
Nell’avampiede troviamo un cuscinetto adiposo di supporto che in presenza di sovraccarico non riesce a contrapporsi in modo efficace tra le articolazioni e il suolo e questo fa insorgere il dolore.

Nelle persone in età non più giovanile, l’abbassamento dell’arco trasverso del piede con il conseguente cedimento delle teste metatarsali, risulta molto frequente e spesso è interconnesso ad una ridotta elasticità delle articolazioni del mesopiede, questo fa si che durante le fasi del passo al momento del contatto al suolo non ci sia un pronto innalzamento dorsale e non vi sia una corretta distribuzione del carico plantare.
La sensazione descritta dai pazienti è quella di avvertire un forte dolore sotto la pianta del piede come se avessero delle pietroline dentro la scarpa.
Altre cause correlate alla metatarsalgia sono ad esempio, il neuroma di Morton, l’alluce valgo, le dita a martello e le lussazioni metatarso-falangee.

Come si cura la metatarsalgia?

Sicuramente l’utilizzo di plantari su misura è il rimedio più efficace e immediato per eliminare il dolore avvertito in presenza di metatarsalgia, la sua funzione infatti è quella di rialzare le teste metatarsali e in maniera meccanica ridurre la pressione sotto la pianta.
Altre soluzioni possono essere l’uso di antinfiammatori o le infiltrazioni di acido ialuronico, che favoriscono il riformarsi dei cuscinetti adiposi che attutiscono il sovraccarico.
Logicamente la prima soluzione è quella meno invasiva ma al contempo più efficace; quando però le ortesi plantari non sono sufficienti l’unica soluzione rimane l’intervento chirurgico che ha come obiettivo quello di riallineare i metatarsi e ripristinare il corretto appoggio del piede al suolo.